Il broccolo romanesco

Il broccolo romano è uno di quegli ortaggi ben noti ed apprezzati sin dall’antichità: i Romani usavano consumarlo crudo prima dei pasti perché si credeva aiutasse l’organismo ad assorbire l’alcol che sarebbe seguito nel banchetto.

#ercococlaudio lo usa in alcune sue ricette tra tradizione e rivisitazioni , come per la più classica minestra della cucina romana ovvero la minestra di broccoli in brodo d’arzilla e anche per una delle sue #50sfumaturedigricia , la gricia col broccolo.

Ma il broccolo romanesco è anche bello da vedere, sembra quasi uno degli alberi di avatar e infatti degli studi hanno dimostrato che è un fiore mancato e a questo si deve la sua curiosa forma. Prova a produrre fiori all’infinito senza mai giungere allo sviluppo completo delle  infiorescenze, che invece tenteranno a loro volta di produrre un fiore: è questa sorta di sforzo senza fine che genera il tipico aspetto a frattale, con la stessa geometria che si ripete sempre identica su scale diverse.

I frattali sono forme geometriche che si ripetono nella propria forma, in maniera identica, su scale diverse: sono frattali quelle forme in cui, ingrandendo una parte qualunque dell’oggetto, si ottiene la stessa forma dell’originale.
Il termine fu coniato da Benoît Mandelbrot nel 1975, e deriva dal latino fractus, che significa spezzato: il matematico francese stava cercando un termine per descrivere dei comportamenti che sembravano matematicamente “caotici”.
Non a caso se si cercano informazioni sui frattali in natura, una delle immagini che esce sempre è quella del cavolfiore, o broccolo romanesco.
Inoltre, Il numero di rosette che compongono il broccolo romano è un numero di Fibonacci (ovvero un numero della successione omonima composta da numeri interi positivi in cui ciascun è la somma dei due precedenti: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 e così via). Tutte le piccole cime sono posizionate intorno a questa spirale. In sostanza questa è una spirale di Fibonacci, una serie di archi con raggi che seguono la successione di Fibonacci. Infatti se contiamo il numero di spirali in ogni direzione, essi seguiranno la successione di Fibonacci.
Praticamente una lezione di matematica impartita da un vegetale… Non è fantastico?
Ovviamente un broccolo non può crescere all’infinito, quindi i puristi della matematica potrebbero chiamare il broccolo un frattale approssimativo. In ogni caso questa struttura geometrica perfetta fa del broccolo romano un vegetale bellissimo da osservare e soprattutto da mangiare.
Un tipico broccolo romano pesa circa tra i 300 e i 600 grammi, appartiene alla stessa famiglia del cavolo e dei cavolfiori ed è ricco di vitamina C, acido folico, potassio e fibre.
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